La maggior parte dei leader non ha il lusso di poter costruire la propria squadra da zero ma viene nominata a capo di un team già esistente. Qual è il modo migliore per subentrare alla guida e migliorarne le prestazioni? Esperto di transizioni, Watkins propone un approccio in tre fasi:
Valutare. Prendete rapidamente le misure delle persone che avete ereditato, traendo sistematicamente dati dalle conversazioni a quattr’occhi, dalle riunioni di team e da altre fonti. Riflettete sulle sfide che vi si prospettano, sul genere di persone di cui volete disporre nei diversi ruoli e sul livello di collaborazione necessario.
Riplasmare. Correggete la struttura del team spostando le persone in ruoli diversi, modificandone le responsabilità o addirittura sostituendole. Accertatevi che tutti siano sintonizzati sugli obiettivi e sui modi che avete scelto per perseguirli: è possibile che dobbiate modificare l’orientamento dichiarato del team. Valutate anche se cambiarne le modalità operative (riducendo, per esempio, la frequenza delle riunioni, o creando nuovi sottoteam). Fissate poi regole e processi di base a sostegno dei comportamenti desiderati e rivedeteli periodicamente.
Accelerare lo sviluppo. Fate in modo che le vostre persone possano mettere rapidamente in carniere qualche vittoria. Questi successi iniziali potenzieranno la fiducia dei membri e testimonieranno il valore del nuovo modello operativo, facilitando la crescita futura.