L’allungamento della vita media e le migliaia di Baby Boomer che compiono 65 anni ogni giorno hanno cambiato i connotati del pensionamento. Dai colloqui degli autori con dirigenti e manager emerge come oggi siano ben poche le persone che seguono la tradizione di lasciare il lavoro e ritirarsi a vita privata intorno ai 65 anni di età. Questo articolo illustra i diversi percorsi alternativi e presenta quattro principi guida per gestire l’ultima parte della carriera:
Essere pronti a uscire dai binari. Le carriere si concludono in diversi modi, spesso imprevedibili. Molti di noi avranno scarso potere di controllarne la fine, quindi bisogna essere pronti ad adattarsi.
Trovare la propria metafora. Vediamo la pensione come liberazione dalla routine, come perdita dell’identità professionale, o come opportunità di trasformazione? L’espressione che più ci risuona può dare un’indicazione di qual è per ciascuno la direzione migliore verso cui procedere.
Creare un rapporto di lavoro nuovo. Molti si ritirano gradualmente o rimangono in azienda con orari e responsabilità rivisti, o in qualità di consulenti. Queste e altre le possibilità da esplorare.
Fare la differenza. Archiviare al momento del pensionamento l’esperienza accumulata in una vita di lavoro non ha più senso: i talenti vanno messi a servizio della comunità locale e del mondo intero.