Nel 1985 WPP era una piccola azienda quotata del valore di circa 1,3 milioni di dollari che produceva carrelli per la spesa e altri prodotti in reticolato metallico e plastica. Oggi è la più grande società di servizi di pubblicità e marketing del mondo e vale circa 30 miliardi. Sorrell illustra dettagliatamente come è avvenuta questa crescita e perché prosegue pur in un settore che presenta dei vincoli all’aumento del fatturato lordo.
Nei due anni successivi all’acquisto di WPP, che aveva concepito fin dall’inizio come un contenitore, Sorrell e il suo team hanno effettuato 18 acquisizioni mirate ad aziende specializzate nelle funzioni di marketing meno visibili, come confezionamento, progettazione e promozioni («La visibilità maggiore è riservata ai fascinosi aspetti creativi alla Don Draper»). Hanno poi acquisito J. Walter Thompson e Ogilvy & Mather con un esborso complessivo di oltre un miliardo di dollari. Con la recessione WPP si trova eccessivamente esposta verso i debitori e l’autore ne trae la conclusione che è venuto il momento di giustificare l’esistenza della società madre. Il team di vertice punta allora a investire sulle proprie persone nonché sul patrimonio immobiliare e lancia una serie di progetti di sviluppo e retention dei talenti. In collaborazione con altre aziende disloca aziende operative in diversi mercati mondiali, centralizza gli approvvigionamenti e standardizza hardware e software in tutto il gruppo. Il processo di creazione di orizzontalità, che si è accelerato negli ultimi dieci anni, permette ai clienti di avere accesso ai migliori talenti e alle migliori idee dell’intero portafoglio WPP e mantiene l’azienda sempre in crescita.