Negli anni 2000, l'economia africana ha finalmente cominciato a muoversi. L'Africa è oggi la terza regione a crescita maggiore nel mondo e il suo PIL totale è uguale a quello del Brasile e della Russia. Gli africani spendono quasi novecento miliardi di dollari in beni e servizi, molto di più di quanto facciano gli indiani. La richiesta repressa di consumo sul continente è enorme, così come le opportunità: pensate solo che nel continente, dal 2000 a oggi, le compagnie telefoniche hanno avuto 316 milioni di nuovi abbonati.Eppure, a causa dell'instabilità politica e della povertà, molte aziende nutrono riserve sull'Africa. Per aiutare i manager a calcolare se la crescita continuerà o meno (e se sì, in quale zona), McKinsey ha condotto un'analisi economica del continente e ha studiato i suoi mercati al consumo. La conclusione è stata che le aziende non possono più ignorare l'Africa. Hanno però bisogno di gestire i rischi, di sviluppare strategie innovative per supplire ai ritardi nelle infrastrutture e nella formazione e di riconoscere che non è un unico mercato.Vi convivono quattro tipologie economiche principali: diversificata, dell'export di petrolio, di transizione e di pre-transizione. Ciascuna presenta un insieme diverso di opportunità e sfide e i dirigenti devono sviluppare le proprie strategie di conseguenza. Titolo originale: Cracking the Next Growth Market: Africa, HBR, Maggio 2011