Trasparenza

  • di Enrico Sassoon


Molti sono i fattori che differenzianoil momento attuale dalla realtà prevalente anche solo dieci anni fa. Il contesto competitivo per le aziende è profondamente cambiatodall’inizio del nuovo millennio perché in soli dieci anni si sonoregistrate due crisi estremamente pesanti, la seconda delle qualiincide ancora profondamente sulla gestione delle imprese. E perché,al contempo, i mercati sono cambiati per due motivi fondamentali:l’impatto totale e pervasivo della rete, che modifica ogni giornole regole del gioco; e la crescente rilevanza dei nuovi concorrentiche vengono dai Paesi emergenti, che rivoluziona i parametri dellaglobalizzazione. Vi sono, è chiaro, altri driver del cambiamento, mai tre citati stanno operando oggi con una forza che appare sempre piùdeterminante, nel bene e nel male.Su un aspetto, al quale è dedicata lacopertina di questo numero di Harvard Business Review, non siriflette abbastanza. Oggi le imprese si muovono nei mercati comefarfalle in un barattolo di vetro: sono costantemente eanaliticamente sotto osservazione, e non più solo da parte dei mediaspecializzati o degli analisti di settore, ma da parte di chiunquedesideri controllarne l’andamento e l’operato. Il mercato, inaltri termini, è sempre meno opaco e sempre più trasparente, equesto richiede a sua volta che le stesse imprese siano sempre piùtrasparenti.L’articolo di Meyer e Kirby vede laquestione sotto un punto di vista ben preciso: quello delleesternalità che le imprese, nel loro operare, proiettano sullasocietà e sull’ambiente. In passato queste stesse esternalitàpotevano non essere viste né tantomeno misurate. Oggi, invece, tuttoè facilmente misurabile, grazie all’innovazione tecnologica, etutto è immediatamente comunicabile, grazie alla rete. Ignorarequesta realtà sta diventando rischiosissimo, e questo richiede unanuova consapevolezza da parte dei leader d’impresa, anche se lacrisi continua a mordere, anche se spesso le richieste esternepossono sembrare eccessive o irragionevoli, anche se i costi possonoincidere su bilanci che già soffrono per la crisi e anche se laconcorrenza dei nuovi, e spesso super-competitivi attori provenientidai mercati emergenti (si vedano gli articoli di Henisz-Zellner e diTse) complica ulteriormente la situazione. Come si vede, l’intrecciodei tre driver di cui si parla è in questo caso forte ed evidente.Un’ampia sezione di questo numero è,quindi, dedicata ai profondi cambiamenti in atto nel sistemasanitario. Una scelta che può apparire bizzarra in una rivista chetratta della gestione d’impresa, ma che si spiega per due ragioni:la prima è che le aziende sanitarie incorporano dosi semprecrescenti di managerialità in funzione di un miglioramento richiestopressantemente dalla società; il secondo è che l’impatto delfunzionamento, o malfunzionamento, dei servizi sanitari ha rilievoper tutti i cittadini e sul sistema delle imprese. Non si affronta,in questa sezione, il tema oggi discusso ovunque (e soprattuttonell’America di Obama) della riforma della sanità pubblica. Ilfocus degli articoli qui presentati è indirizzato al miglioramentodelle strutture sanitarie (ospedali e cliniche, reti di ospedali,strutture sanitarie, gestione interna, comportamenti dei medici) eall’impatto sui pazienti (qualità delle prestazioni e delle cure,disponibilità e costi). In questo senso, la gestione di unastruttura sanitaria avanzata presenta forti analogie con quella diun’organizzazione economica, anche se chiaramente i suoi fini sonodifferenti e l’aspetto economico ne è solo una componente (macerto non di secondaria importanza).Buona lettura!

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