Il Global Account Management (GAM), cioè la gestione di un cliente globale, che tratta le attività di un cliente multinazionale come un solo account integrato, con condizioni coerenti per i prezzi, le specifiche di prodotto e i servizi, è fortemente proliferato nell’ultimo decennio. Eppure, stando alle ricerche degli autori dell’articolo, solo circa un terzo dei fornitori che hanno offerto il GAM è soddisfatto dei risultati. L’infelice maggioranza sta probabilmente dibattendosi in una grave confusione circa il quando, come e a chi proporre tale soluzione. George Yip, direttore per la ricerca e l’innovazione alla Capgemini, e Audrey Bink, capo della marketing communication all’Uxbridge College, hanno scoperto che il GAM può aumentare la soddisfazione del cliente del 20% o più e può aumentare profitti e ricavi di almeno il 15% entro pochi anni dall’introduzione. E propongono delle linee guida per aiutare le aziende a ottenere risultati analoghi. I primi passi consistono nel determinare se i vostri prodotti o servizi sono adatti al GAM, se i vostri clienti vogliono tale programma, se questi clienti sono cruciali nel vostro quadro strategico e come il GAM può influenzare il vostro vantaggio competitivo. Se ha senso andare avanti, la figura «Una scorecard per selezionare i clienti globali» vi può aiutare a definire i clienti giusti. Il passo finale consiste nel decidere quale delle tre forme di base del GAM offrire: il GAM di coordinamento (in cui le attività nazionali restano relativamente forti); il GAM di controllo (nel quale vengono bene equilibrate le attività globali e quelle nazionali); e il GAM separato (in cui una nuova business unit ha la responsabilità totale dei global account). Data la difficoltà e i costi del fornire tutte e tre le soluzioni, la gran maggioranza delle aziende dovrebbe adottarne all’inizio una sola, e dovrebbe fare attenzione a non cominciare con una scelta troppo ambiziosa sia per sé, sia per il cliente da gestire.