Negli ultimi anni un aumento dei posti di lavoro collaborativi e dei team dinamici ha accresciuto la domanda di “autenticità” e “confidenza istantanea”

Per più di 30 anni la serie di conferenze TED ha presentato discorsi illuminanti cui alla gente piace assistere.

Gli analytics oggigiorno sono una necessità competitiva, ma reclutare “quants” (esperti quantitativi) capaci di manipolare i big data con successo non è abbastanza. Tom Davenport vi mostra come diventare un intelligente consumatore di analytics in modo da poter prendere efficaci decisioni guidate dai dati per la vostra organizzazione.

I leader con una mentalità globale sono oltremodo richiesti. Conquistare quella prospettiva richiede grande sforzo, ma vi permette anche di creare valore per la vostra impresa.

Quasi tutte le organizzazioni hanno persone di cui non possono fare a meno – specialisti con “intelligenze profonde” che sono gli esperti di riferimento su temi cruciali. Ma poiché le loro conoscenza è basata sull’esperienza, essa è spesso istintiva e non articolata – e non viene mai trasmessa. Catturarla è una sfida sia per l’organizzazione sia per i colleghi che vogliono diventare essi stessi delle autorità interne. 

How does he find time to meet with 10 customers a week and make his yearly quota in the first quarter?, a salesman wonders about his top producing coworker. I can barely find time to have five appointments a week and get all my paperwork done correctly and turned in on time.

I could not be a bigger proponent of technology. My career has been built mostly around the Internet. My day job as a venture capitalist focuses on innovations in digital media and big data, and new models of business information and community connectivity. Personally, I am virtually "always on" — usually responding to emails if not instantly then within minutes, while in parallel scanning some document or talking a call. I have a Blackberry for production, and a Samsung Galaxy and an iPad for consumption.

I find myself, probably like many of you, spending way too much time in front of my computer. When I do face-to-face meetings, my colleagues and I typically met around some conference table, sometimes at an airport lounge (nothing like getting the most out of a long layover), and quite often at coffee shops (hello Starbucks!). But that means that the most common denominator across all these locations wasn't the desk, or, the keyboard, or even the coffee. The common denominator in the modern workday is our, um, tush.