Negli Stati Uniti le aziende spendono cifre enormi per la formazione e l’istruzione dei lavoratori (complessivamente circa 356 miliardi di dollari solo nel 2015), ma non hanno grandi ritorni a fronte di un tale investimento. Le persone ritornano rapidamente alla vecchia maniera di fare le cose e la performance aziendale non migliora. Per risolvere questi problemi, i dirigenti e la funzione risorse umane dovrebbero cambiare il modo di concepire l’apprendimento e lo sviluppo delle persone: il contesto è infatti decisivo e quindi bisogna per prima cosa procedere ai necessari aggiustamenti nell’architettura aziendale e nei processi manageriali. Gli autori hanno individuato sei diffuse barriere al cambiamento: Indicazioni strategiche e valoriali non chiare, che spesso generano priorità in conflitto fra loro Alti dirigenti che non operano in squadra e non si impegnano a imprimere una nuova direzione o non ammettono la necessità di cambiare il proprio comportamento Uno stile di leadership top-down oppure laissez faire che impedisce un confronto onesto sui problemi Un mancato coordinamento tra dipartimenti, funzioni o regioni a causa di un’architettura aziendale inadeguata Insufficiente tempo e attenzione da parte dei leader alle questioni che riguardano il talento Timore nei lavoratori di parlare con i dirigenti degli ostacoli all’efficacia dell’organizzazione. Sei sono anche le mosse fondamentali per superare tali barriere e ottenere maggiore successo nello sviluppo dei talenti.