Roberto Cerè, autore del best seller "Se vuoi puoi", è presidente del Master Internazionale in Coaching ad Alte Prestazioni e coach di Scuderia Ferrari, Gucci, Mattel, Benetton.
Il bisogno ormai irrimandabile di ogni imprenditore o executive? Avere collaboratori che operino come se fossero a loro volta imprenditori o executive. Come se fossero mossi da una visione, da uno scopo, da un’ambizione e non solo dallo stipendio, dal dovere o da valutazioni di performance.
Questo bisogno si scontra però con una impossibilità oggettiva: le persone spesso non sanno perché stanno agendo. Ciò può sembrare assurdo, ma in più di 15 anni come executive coach di Ceo che guidano aziende top, ho verificato personalmente che molte volte le business unit, composte di staff e middle management, non comprendono le vere ragioni dell’operato della leadership al vertice. E questo disorienta, distacca e crea un agire individuale e per nulla funzionale, se non addirittura dannoso, per i risultati dell’azienda.
È uno scollamento tra visione, missione e ambizione. E questo scollamento risiede a tre livelli: azienda, business unit/team, individuo. Quanto più il Ceo e il middle management riescono ad allineare la triade tanto più semplice e piacevole diventerà l’agire coordinato e univoco di tutti.
Tra le società che figurano in “Fortune 500”, quelle con le performance migliori, e di anno in anno più affidabili per gli analisti, hanno visioni, missioni e ambizioni chiare. Talmente cristalline da essere credibili e ispiranti per il grande pubblico esterno alla società. Ancora, nella classifica britannica “100 Best Companies to Work For”, stilata dal “The Sunday Times” nel 2014, si registrano la stessa chiarezza e il medesimo allineamento tra tutti i livelli aziendali.
Come fare quindi per riallineare al meglio la propria forza operante in modo che condivida e spinga nella stessa direzione, tanto da rilanciare risultati e qualità di ambiente lavorativo? Si può fare solo a condizione che siano ben chiare la Visione, la Missione e l’Ambizione dell’azienda, della business unit/team e del singolo.
La Visione rappresenta chi vogliamo essere, e la si esprime attraverso il ruolo più ampio che desideriamo ricoprire, ad esempio:
- a livello di azienda/settore: leader, innovatori, produttori…
- a livello di business unit/team: facilitatori, risolutori, propulsori…
- a livello di individuo: Ceo, Cio, Coo…
La Missione rappresenta che cosa vogliamo fare, e la si esprime attraverso un compito.
L’Ambizione rappresenta che cosa vogliamo realizzare, e la si esprime attraverso un obiettivo da raggiungere. In sintesi: Visione = essere (tramite un ruolo); Missione = fare (tramite un compito); Ambizione = realizzare (tramite un obiettivo).
Di seguito vengono indicati sette semplici step per costruire visione, missione e ambizione su qualsiasi livello (azienda, business unit/team, individuo):
1. Settore/Segmento: “Marketing on line”. Innanzitutto dobbiamo definire con precisione il settore sul quale creare la definizione di visione-missione-ambizione. Immaginiamo qui, come esempio, la creazione del “mission statement” di un professionista che opera nel marketing on line.
2. Tre valori critici del settore: “chiaro, semplice, completo”. Dobbiamo definire tre valori che riteniamo critici/fondamentali per qualificare al meglio il settore nel quale stiamo operando l’analisi. Nell’esempio del professionista i tre valori che qualificano il settore del marketing on line sono: “chiaro, semplice, completo”.
3. Il ruolo in questo settore: “professionista”. Scegliamo quale ruolo rivestiamo nel settore.
4. Fattore critico di successo del ruolo: “esemplare”. Qui dobbiamo formulare un aggettivo che qualifichi il ruolo. In questo esempio il ruolo scelto è “professionista” e l’aggettivo che lo qualifica è “esemplare”.
5. Strumenti o prodotti con cui si esprime il ruolo: “programmi formativi”. Sono lo strumento con il quale il professionista dell’esempio eroga i suoi servizi.
6. Chi acquista questi prodotti: “formatori, coach, marketing leader”.
7. I risultati desiderati dai clienti: “guadagno automatico e ricorrente”.
A questo punto, dopo essere passati attraverso i sette step, è molto semplice ricavare in modo lineare la propria definizione. Di seguito l’esempio conclusivo che assembla gli step precedenti, utilizzando per facilità i numeri dei passaggi: il mio scopo è di essere (3) un professionista (4) esemplare nel creare e sviluppare (5) programmi formativi che guidino (6) formatori, coach, marketing leader, in modo (2) chiaro, semplice e completo a (7) costruirsi un guadagno automatico e ricorrente.
Questo schema diventa ancora più chiaro e utile se viene provato sulla propria realtà. È meglio iniziare con il proprio ruolo e poi allargare l’esercizio al gruppo di lavoro con il quale si opera. Sarà sorprendente scoprire come le persone che contribuiranno alla stesura del “mission statement” saranno più propense a realizzarlo e a viverlo. Si dice che “chi partecipa alla costruzione di qualcosa di importante, sarà meno propenso alla sua distruzione”.
Buona costruzione!