La storia delle Mappe Mentali

di Redazione Mondo Formazione  |  Giovedì, 14 Maggio 2015

Intervista a Tony Buzan, celebre esperto di tecniche di apprendimento e memorizzazione, e inventore del metodo delle Mappe Mentali

Come nasce il metodo delle Mappe Mentali?

Quando ero ragazzino odiavo studiare, sostenere gli esami, prendere appunti. A scuola mi avevano insegnato a prendere appunti in un unico colore (blu o nero), con il risultato che io odiavo studiare gli appunti perché li trovavo noiosi. Il mio primo passo verso le Mappe Mentali è stato, infatti, la mia decisione di introdurre il primo colore, il rosso. Con il tempo, ho scoperto, attraverso la ricerca e lo studio, che il cervello ama i colori, ha bisogno di colori. Un giorno, sottoposto al tipico “stress da esame”, mi sono recato in biblioteca chiedendo un libro su come usare il cervello. Il bibliotecario mi rispose: “La sezione medica è laggiù”. Gli ribattei: “Io non voglio studiare il mio cervello, voglio sapere come usarlo!”. Il bibliotecario rispose, sprezzante: “Non ci sono libri su questo”. Qualsiasi oggetto acquistiamo, otteniamo in dotazione un libretto d’istruzioni, per l'oggetto più importante, il cervello umano, non esisteva!

Come funziona il cervello?

Ho iniziato a scrivere nel 1971 “How to use your brain”, pubblicato nel 1974. Ho cominciato a studiare i grandi geni, come prendevano appunti, come memorizzavano, in particolare Leonardo da Vinci, uno dei più importanti pensatori di tutti i tempi. Egli studiò il proprio cervello. Anche Darwin, Maria Montessori e Disney non si limitavano a usare un colore unico, ma creavano immagini colorate, con icone, diagrammi e parole chiave. Il cervello non ricorda attraverso frasi, ma attraverso questi simboli e la connessione di essi. Cominciai a capire che quando non memorizzavo era per stanchezza, per noia, e questo succedeva poiché nel metodo di apprendimento tradizionale mi era stato insegnato a utilizzare un solo colore.

In cosa differisce il metodo delle Mappe Mentali dal sistema tradizionale di apprendimento?

Il sistema scolastico globale non integra idee chiave, immagini, icone, colori e quindi perde gli elementi chiave di una Mappa Mentale. Le idee chiave di una Mappa Mentale sono immagini, fotografie, strumenti, colori e connessioni. Questa è una Mappa Mentale!

Perché il metodo delle Mappe Mentali facilita la memorizzazione e l’apprendimento?

La Mappa Mentale è il riflesso, lo specchio esterno di come funziona internamente il cervello. Si basa sul linguaggio del cervello umano, il meta-linguaggio. Le lingue che parliamo non sono la lingua primaria. Siamo in grado di parlare inglese, siamo in grado di parlare italiano, si può imparare il cinese. Ora, prendete il curriculum vitae di da Vinci e disegnate una mappa mentale di Leonardo. Sarebbe comprensibile a tutti? Certo che sì! La Mappa Mentale è un meta-linguaggio che comprende l’italiano, abbraccia l’inglese, e, di fatto, tutte le lingue. È un esempio della quintessenza del linguaggio umano.

L’intervista a Tony Buzan precede il suo arrivo in Italia in occasione del Forum delle Eccellenze 2015, che si terrà a Milano il 21-22 novembre 2015; si tratta dell’evento di riferimento in Italia per chi fa business, che vedrà intervenire quest’anno i migliori esperti internazionali sul tema del cambiamento in ambito aziendale.

Questa è la vera Mappa Mentale di Tony Buzan, che riassume per intero la sua vita.

 

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