Dal welfare alla cura delle persone

di Antonino Borgese  |  Mercoledì, 03 Giugno 2015

 

Le osservazioni di Great Place To Work sui migliori ambienti di lavoro evidenziano come le pratiche di welfare nelle migliori aziende per cui lavorare siano, ancor prima di una componente del total rewarding, il modo in cui il management aziendale esprime la propria cura e attenzione per le persone. Le aziende sono convinte che l'aiuto dato nel rendere la vita lavorativa un'esperienza emotivamente serena e bilanciata sia il requisito necessario perché le persone possano esprimere pienamente il proprio potenziale.

Guardando da questa prospettiva la cura si manifesta in due ambiti, il bilanciamento tra lavoro e vita privata e il supporto alle persone nei momenti di necessità: queste sono le due aree principali in cui si articola il welfare (si veda la figura). Il primo fattore del bilanciamento è la flessibilità, che comprende sia la flessibilità dell'orario lavorativo che il tele lavoro. Il secondo fattore sono i servizi alla famiglia, quali ad esempio quelli per la cura dei bambini. 

Il terzo fattore è il benessere psicofisico. Comprende una serie variegata di servizi che spaziano dalla salute alla forma fisica al benessere psicologico. 

Accanto all'ambito del bilanciamento, la cura si occupa di sostenere la persona nei momenti particolari della vita, che possono essere momenti di difficoltà, quali lutti, problemi economici e disagio psicologico, o tappe importanti, quali il matrimonio e la maternità.

 

Soluzioni per la flessibilità del tempo lavorativo 

Le politiche nell’ambito della flessibilità del tempo lavorativo sono legate al tipo di lavoro, anche se la volontà dell'azienda di venire incontro ai bisogni dei collaboratori può veramente fare la differenza. Conte.it, azienda assicurativa che gestisce un call center, si sforza di dare alle proprie persone il massimo della flessibilità anche nell’ambito di un’attività organizzata in turni. Questo significa che ai dipendenti viene data ampia facoltà di scegliere i turni di lavoro e di cambiarli quando ne hanno necessità. Un apposito software rende particolarmente semplice la gestione dei cambiamenti. La flessibilità diventa particolarmente ampia per i dipendenti, donne e uomini, al rientro della maternità: il personale sia femminile che maschile che lavora in turni può scegliere la tempistica che preferisce e ha diritto di lasciare il lavoro prima delle 18, fino a un anno di età del bambino: si tenga presente che i turni possono durare fino alle 22.   

 

Smart working

Il secondo tipo di flessibilità riguarda lo spazio o il luogo da dove lavorare. Le tecnologie informatiche e di telecomunicazione oggi disponibili permettono a diversi tipi di lavoratore di non dover svolgere la propria attività necessariamente in ufficio. Il telelavoro è forse più diffuso di quanto si pensi: delle 35 migliori aziende per cui lavorare in Italia, più della metà applicano qualche forma di telelavoro. Questa forma di flessibilità richiede una trasformazione della cultura aziendale verso livelli elevati di fiducia reciproca tra capi e collaboratori. Le aziende che stanno portando avanti sperimentazioni in questo campo hanno osservato che la principale difficoltà viene dai supervisori, preoccupati dal fatto di perdere il controllo delle proprie persone. Ma anche dalla parte dei collaboratori c'è qualche difficoltà, legata al timore che si ingenerino sospetti di scarso impegno nel proprio supervisore. 

Microsoft, una delle aziende che applica il telelavoro in modo sistematico, è arrivata a questo traguardo organizzativo attraverso un percorso articolato e graduale. La prima fase è stata il consolidamento di una cultura dell'obiettivo. Una barriera da superare è stata il concetto che il livello di prestazione sia legato al tempo trascorso in ufficio: questa sorta di pregiudizio duro da scalzare può essere superato soltanto attraverso un’adesione piena e convinta al principio del lavorare per obiettivi. Il telelavoro è stato introdotto dapprima attraverso un numero limitato di giornate al mese, per approdare all’adozione completa di questa prassi.

 

L’ufficio flessibile

La flessibilità dello spazio non riguarda solo il lavoro remoto, ma investe l’idea più generale di dotare gli individui di spazi lavorativi che si adattino alle loro mutevoli esigenze. Le due tipologie di spazi lavorativi che hanno dominato fino ad oggi la scena organizzativa sono l’open space e lo spazio suddiviso in stanze. Il dibattito tra i sostenitori delle due opzioni è rimasto aperto per anni senza che si sia giunti a una conclusione definitiva. Gli approcci più recenti tuttavia stanno superando questa contrapposizione, attraverso l’idea che lo spazio di lavoro debba adattarsi alle diverse esigenza che la persona ha di volta in volta. Le soluzioni più innovative, come nel caso degli uffici di Microsoft di Milano e Roma, prevedono nella stessa ubicazione soluzioni diversificate che la persona sceglie in funzione della propria necessità: l’area di lavoro comprende scrivanie in aree aperte, per lavorare insieme ai colleghi, uffici chiusi individuali, per le telefonate, postazioni schermate e raccolte per lavorare in modo concentrato, mini salotti per riunioni in un’atmosfera rilassata, sale riunioni, e così via. 

In questo tipo di concezione possono essere predisposte non solo le aree lavorative, ma anche quelle deputate al relax e alla ricreazione: le tipologie variano dalla cucina, alla sala lettura, al bar, alla sala relax, all’ambiente per dormire, alla palestra e così via. Quello che si vuole realizzare è uno spazio funzionale alle diverse esigenze che la persona può incontrare nella giornata lavorativa, comprese le pause e i momenti di relax, nell’ottica di un’armonizzazione sempre più completa tra vita lavorativa e vita personale.

 

Benessere psicofisico

Diverse aziende mettono a disposizione dei propri collaboratori una serie di servizi e di programmi finalizzati a promuovere la salute e il benessere fisico e psicologico. Il benessere fisico può essere promosso sia mettendo a disposizione palestre e altri sussidi, sia promuovendo una cultura degli stili di vita salutari. Il caso di SAS è particolarmente interessante al riguardo per il modo in cui i servizi al dipendente vengono abbinati a interventi informativi e culturali sul tema (si veda il box "Programmi di wellness: SAS4GYM).

 

Ma non è solo la forma fisica all’attenzione delle aziende maggiormente sensibili: il tema del benessere psicologico sta assumendo sempre maggiore rilievo. Alcune aziende ad esempio tengono seminari sulle diverse problematiche che l’individuo può incontrare nella sua vita familiare o lavorativa. L’esempio di Zeta Service mostra come possano essere combinate attività di tipo formativo con servizi di supporto psicologico: una volta al mese, Domenico Barrilà, psicoterapeuta di fama internazionale, tiene un seminario in azienda su svariati temi come i legami di coppia, l’affettività, la genitorialità, lo stile di vita e le difficoltà create dal senso di inadeguatezza. L’azienda inoltre ha messo a disposizione un servizio di counseling di cui ciascun collaboratore può usufruire, per affrontare problematiche personali, sia inerenti al lavoro che alla vita personale. 

Nella stessa direzione si muovono i programmi di riduzione dello stress. Mars svolge periodicamente un’indagine sui fattori di stress presenti in azienda. A valle di quest’analisi l’organizzazione individua le aree di miglioramento e intraprende le azioni correttive. Altre aziende agiscono sullo stesso tema attraverso la formazione: Quintiles ad esempio tiene un workshop che si propone di aiutare le persone ad affrontare le fonti di stress legate al lavoro. Interventi di questo tipo contribuiscono ad accrescere la consapevolezza di se stessi e accrescono la capacità dell’individuo di gestire in modo costruttivo le proprie emozioni nelle situazioni che provocano stress.

 

Sostegno negli eventi importanti della vita

Alcune aziende supportano attraverso diverse modalità i dipendenti in occasione della nascita di un figlio. Le problematiche di tipo “parentale” hanno un significato particolare per Mellin per la loro contiguità alla missione aziendale (si veda il box "Mellin: iniziative di supporto alla maternità e paternità"). Le pratiche di Mellin evidenziano caratteristiche proprie delle migliori politiche di gestione. La connessione che le pratiche di supporto alla maternità hanno con la missione aziendale le rendono oltre che un utile servizio anche una fonte di ispirazione per i dipendenti. La varietà di servizi, la loro originalità e la loro integrazione testimoniano della particolare attenzione che l’azienda dimostra nei confronti dei suoi collaboratori.

 

Benefici delle pratiche di welfare per l’organizzazione

I dati della ricerca di Great Place To Work mettono in evidenza che le politiche avanzate di welfare hanno un impatto positivo sulla percezione del clima organizzativo. Il livello di qualità delle pratiche, valutato attraverso una serie di criteri oggettivi, è significativamente correlato alla percezione della cura dimostrata dai manager per i collaboratori (0,2). La caratteristica delle pratiche che appare maggiormente correlata alla percezione positiva dei dipendenti è quella dell’integrazione (0,33): questa denota il disegno che sottende l’insieme delle pratiche e quanto esse siano espressione della particolare cultura dell’azienda. Ciò che influisce sulla percezione positiva è il fatto che le politiche siano espressione dello sforzo genuino del management di rispondere alle esigenze dei collaboratori. La percezione media della cura ha un elevato livello di correlazione con la percezione complessiva (0,8).

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