Si tende a essere ossessionati dai costi irrecuperabili (tutto quell’investimento di tempo e denaro che non riavremo più indietro), ma è quando un team dedica ulteriori risorse a un progetto chiaramente fallimentare che il problema si aggrava.

Va da sé che un’azienda in cui le persone con prestazioni di alto livello sono più numerose ha un vantaggio sulla concorrenza

Più in alto ci si colloca all’interno di un’organizzazione, più è difficile mantenersi aggiornati su quel che accade sul campo.

Spesso la pianificazione strategica si riduce a decidere che cosa non fare. E tuttavia continua a essere affetto da tre miti

Ci sentiamo continuamente ripetere quanto sia necessario che un’organizzazione si adatti per non perdere rilevanza e redditività in un mondo in rapida evoluzione.

A tutti è capitato di lavorare con qualcuno che non fa la sua parte. Spesso non si sa se affrontarlo di persona, parlarne al capo, o farsi gli affari propri. Se il suo disimpegno non ha ricadute sul vostro lavoro, non intervenite. Se invece ne ha, ecco come procedere:

Troppo spesso chi gestisce un progetto salta alla soluzione di un problema prima di essersi dato il tempo di comprenderlo a fondo.

A tutti capita di procrastinare di tanto in tanto: mettiamo un progetto in secondo piano o rimandiamo il momento di richiamare una persona al telefono. È possibile ridurre questa tendenza ma per farlo è prima necessario capirne le ragioni.

Favorire l’abitudine al pensiero strategico può essere la cosa più importante che siete in grado di fare in quanto leader.

In una cultura aziendale in perenne accelerazione, dove aumenta il carico di lavoro gravante su team