carlo baiardi
L’invenzione di HBR
La Harvard Business Review fu lanciata nel 1922 da un preside della Harvard Business School che voleva equipaggiare i manager in fase di istruzione con strumenti migliori.
Un modo del tutto nuovo di guardare al mondo
Il preside della Harvard Business School ricorda i suoi primi contatti con HBR quando era un ingegnere alle
prime armi in India.
Il management funziona davvero?
il 90° anniversario di HBR è un momento topico per ridiscutere un tema di fondo: le organizzazioni possono avere più successo se adottano buone pratiche di management?
Il secolo del management
Nel 1886, rivolgendosi alla nascente American Society of Mechanical Engineers, Henry R. Towne propose che la “gestione del lavoro” venisse considerata un’arte moderna, annunciando così l’avvento del Secolo del Management, nel quale la gestione così come la conosciamo è venuta alla luce e ha iniziato a dare forma al mondo nel quale oggi operiamo.
Accelerate!
La vecchia maniera di elaborare e applicare la strategia ci danneggia, scrive l’autore di Leading Change, in parte perché non possiamo più tenere il passo del cambiamento.
Il management per il XXI secolo
Il management come disciplina non ha mai avuto vita facile. Gli economisti macro l’hanno sempre visto come materia ancillare, se non proprio di secondo piano, e decisamente più con caratteristiche umanistiche che non scientifiche.
Semplificate la vita ai vostri clienti
Se glielo chiedete, i vostri clienti vi diranno di volere altre opzioni di scelta.
Quando il consumatore vince, chi perde?
Per la maggior parte delle aziende fare ciò che è meglio per i consumatori è una cosa sensata. Ma per le economie questo può essere pericoloso.
Il senso dei valori: passato, presente, futuro
Dopo gli anni in cui tutto sembrava possibile, la crisi ha stravolto per molti manager il ruolo e la percezione dei propri compiti. Ora occorre andare alla ricerca di ruoli alternativi in cui autonomia e consapevolezza diventino valori prioritari.
Dieci regole per gestire l’innovazione globale
Sempre più aziende ritengono che le loro attività disperse e globali costituiscono un tesoro di capacità e idee utili all’innovazione. Ma si sta rivelando più difficile del previsto fare emergere tali idee o sfruttare queste capacità.